Lo scarabocchio del bambino: scopriamo le diverse fasi

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Date un pastello a un bambino e vi disegnerà la luna! (….o una sua versione molto simile).

Lo scarabocchio del bambino è un modo per comunicare. È così importante che tantissimi autori, da Jung a Kellogg, si sono soffermati sull’importanza dell’interpretazione dei disegni infantili.Prima di tutto, lo scarabocchio non è ancora un “disegno intenzionale”, ma è il risultato di una sovrabbondanza di energia neuromuscolare che porta il bambino a incidere sul foglio una serie di segni che non sono frutto né di condizionamenti esterni né tanto meno sono rappresentativi della realtà.

Il bambino che impugna un pastello colorato non ha “l’intenzione” di rappresentare la realtà in modo oggettivo, non avendo ancora gli strumenti per farlo, ma di disegnarla per come questa è percepita da lui. Ma andiamo a vedere quali sono le diverse fasi dello scarabocchio del bambino.

Lo sviluppo dello scarabocchio del bambino:

In base alla tesi di Rhonda Kellogg, ogni bambino attraversa 4 stadi di sviluppo:

Il primo stadio è detto Stadio dei modelli (2 anni)

È caratterizzato dalla produzione di:

  • linee singole, multiple, zig-zag, spirali cerchi imperfetti ecc. che sono riconducibili all’espressione di tensione muscolare del bambino, all’energia con cui colpisce il foglio.
  • Modelli di Organizzazione: è il modo in cui il bambino colloca gli scarabocchi sul foglio di carta (centrale, orizzontale, diagonale ecc.).

Lo Stadio delle forme (2-3 anni)

È caratterizzato dalla produzione di:

  • Diagrammi: sono i primi segni messi in relazione tra loro e che danno luogo a croci, triangoli, ovali e altre forme che vengono disegnate utilizzando come riferimento i bordi del foglio. In questa fase il bambino non solleva la matita dal foglio e con molta facilità ne supera i bordi.
  • Forme Diagrammatiche Emergenti: non presentano ancora forme definite. In questa fase aumenta il controllo motorio e il bambino non supera più i bordi.

Il terzo stadio è detto Stadio del disegno (3-4 anni)

Durante questo stadio compaiono croci, spazi chiusi, quadrati, solo verso la fine dei tre anni il bambino inizia ad abbozzare una casa o un sole. A questa età non scarabocchia più solo per il piacere del movimento o per sentire la resistenza della matita sul foglio, ma per rappresentare sensazioni interne vissute intensamente.

Il quarto stadio è lo Stadio Pittorico (4-5 anni)

Il bambino comincia a disegnare le prime figure umane, animali, case, alberi, non per come li vede ma come li percepisce. Gli scarabocchi acquistano significato anche per l’adulto.

Se a 18 mesi, quindi, il bambino è guidato dalla sua sola volontà, a 4 o 5 anni, il suo disegno è condizionato dal giudizio degli altri.

Raggiunta la capacità di disegnare con intenzionalità, i disegni possono avere delle vere e proprie interpretazioni: si potrà indagare in merito, ad esempio, al disegno sulla casa (uno dei temi più comuni), delle proporzioni della stessa, se sono state disegnate o meno le finestre o le porte, se ci sono alberi intorno.

Ogni scelta fatta dal bambino sul foglio comporta un significato; d’altra parte lo stesso vale per i disegni di noi adulti… e voi avete mai provato a fare il test dell’albero?

Disegnare per i bambini piccoli non è solo un semplice passatempo. Scopri come interpretare i disegni del tuo piccolo.