10 leggende di Natale da raccontare ai tuoi bambini

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Il Natale è luci, profumi e incanto. Le sue storie e leggende si intrecciano arcaicamente creando un’incantevole atmosfera per i bambini, che sa di un passato lontano e di magia.

Per rendere ancora più speciale questo periodo, e per portare un po’ di quell’incantesimo in ogni casa, abbiamo raccolto 10 leggende che ripercorrono e spiegano le usanze e le tradizioni di Natale.

La leggenda del vischio

Questa prima leggenda racconta di un vecchio e avido mercante, che viveva in un paese tra i monti e non aveva alcun amico. Una notte, non avendo sonno e rigirandosi nel letto senza posa, uscì di casa e vide tantissime persone in cammino.

«Fratello – gli gridarono – non vieni?». “Fratello”, a lui fratello che non aveva fratelli. Era un mercante e per lui esistevano solo chi comprava e chi vendeva; non gli importava chi fossero e che cosa facessero.

Incuriosito si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli. “Fratello, – ripeteva dentro di sé – sarebbe stato bello avere tanti fratelli”, ma il suo cuore gli sussurrava che non poteva essere il fratello di nessuno. Non lui che aveva sempre sfruttato, ingannato, tradito la povera gente. Eppure tutti gli camminavano a fianco e gli rivolgevano sorrisi.

Giunti davanti alla Grotta di Betlemme li vedeva entrare l’uno dopo l’altro e nessuno era a mani vuote, nemmeno i poveri; lui soltanto, che invece era ricco, non aveva alcun dono.

Arrivato alla grotta, si inginocchiò: «Signore,  – esclamò  –  ho trattato male i miei fratelli. Perdonami», e cominciò a piangere senza più smettere. Alla prima luce dell’alba quelle lacrime, segno di un cuore nuovo, splendettero come perle, in mezzo a due foglioline.

Era nato il vischio.

La leggenda delle palline di Natale

La leggenda delle palline di Natale è legata alla storia di un povero artista di strada che, nei giorni seguenti alla nascita di Gesù, si trovava a Betlemme. La notizia della natività era arrivata in ogni dove e lui, come tanti altri, desiderava salutare il Redentore. Purtroppo non aveva alcun dono da portargli, ma dopo qualche esitazione decise di recarsi ugualmente alla grotta.

Lì davanti gli venne in mente un’idea, fece quello che gli riusciva meglio: il giocoliere e utilizzando delle semplici palline riuscì a far ridere il piccolo bambino. Da quel giorno per ricordarci della bellezza di quelle risate si appendono delle palline colorate all’albero di Natale.

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La leggenda dei bastoncini di zucchero

Chi non ama il famoso bastoncino di zucchero a forma di J che durante le vacanze di Natale decora i nostri alberi e le ghirlande? La sua leggenda è molto antica e narra di uno straordinario pasticciere che lo creò per ricordare Gesù alle persone. Decorato a strisce rosse e bianche, questo dolce di zucchero ha infatti in sé molti significati.

Il caramello, di cui è fatto il bastoncino, rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite. La forma a “J” rappresenta la forma di un bastone da pastore perché “Gesù è il nostro pastore”.

Il colore bianco rappresenta la purezza e l’assenza del peccato. Il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell’issopo che è una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare.

La leggenda di Rudolph: la renna dal naso rosso

Dopo Babbo Natale, il personaggio più amato dai bambini è Rudolph, la renna di Santa Claus. La leggenda che vede la slitta trainata da un gruppo di nove bellissime renne di Babbo Natale, ci racconta anche la storia di una di loro dotata di un buffo naso rosso scintillante, Rudolph.

Questa piccola renna, derisa dal proprio branco proprio a causa dello strano naso, si rivelò invece di grande aiuto a Babbo Natale: in una fredda e nebbiosa notte di Vigilia, la slitta si perse non riuscendo più a trovare la strada ma Rudolph grazie al suo naso luminoso rischiarò le strade del cielo aiutando così Babbo Natale a consegnare i regali a tutti i bambini. Da quel giorno, ogni anno, durante la notte della Vigilia, Rudolph si posiziona a capo della slitta per illuminare la strada ai suoi compagni.

La vera storia di Babbo Natale

La leggenda di Babbo Natale riprende la storia di San Nicola di Bari (o di Mira), un vescovo cristiano vissuto nel IV secolo. Il vescovo era noto per le sue grandi elargizioni di denaro e doni ai più poveri. Si narra che, tra i tanti regali fatti, aveva fornito alle tre figlie di un uomo, molto povero e devoto, una enorme dote affinché le tre ragazze potessero sposarsi. La sua leggenda così si diffuse rapidamente in tutti i continenti e rese famosa la storia del vecchio con la barba lunga e bianca che aiutava i bambini meno fortunati.

La leggenda dell’albero di Natale

Vi sarà successo di chiedervi come mai nelle nostre case per Natale si decora l’albero. Una storia nordica narra che in un villaggio, alla Vigilia di Natale, un giovane si recò nel bosco, di sera tardi, alla ricerca di legna da ardere. In quella notte buia senza luna, il ragazzo non ritrovò più la strada di casa e spaventato decise di rifugiarsi sotto un grandissimo abete.

La mattina seguente l’albero era ricoperto di neve: la luce del sole che lo illuminava creava decorazioni scintillanti. Quando i compaesani trovarono il giovane, incantati dalla meraviglia dello spettacolo, decisero di portare nelle loro case un albero per ricreare lo stesso effetto. Nacque così la tradizione dell’albero di Natale.

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La leggenda delle decorazioni natalizie

Se la leggenda precedente spiega come nasce l’usanza dell’albero, questa storia racconta invece perché ogni anno compriamo così tanti decori per addobbarlo.

Un tempo, un taglialegna, mentre ritornava a casa durante una notte fredda ma illuminata dalla luna, trovò un meraviglioso pino i cui rami erano ricoperti di ghiaccio. Il gioco di luce faceva risplendere l’albero in ogni punto creando un forte di scintillio su tutti i rami. Desideroso di condividere questa magia con i propri cari, decise di tagliare un piccolo pino e, una volta a casa, di decorarlo con delle candele e nastri bianchi per riprodurre la luce delle stelle.

L’albero decorato era così bello che anche i vicini del taglialegna decisero di addobbare un albero di Natale nelle proprie case.

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La leggenda dell’Agrifoglio

La leggenda dell’Agrifoglio narra di un piccolo orfanello che viveva presso alcuni pastori. Un giorno vicino alla sua casa apparvero gli angeli araldi che annunciarono la lieta novella della nascita di Gesù. Pieno di gioia, si mise subito in cammino e sulla via di Betlemme intrecciò una corona di rami d’alloro da regalare al piccolo re; ma quando la pose davanti a Gesù, gli sembrò così indegna che si vergognò del suo dono e cominciò a piangere.

Allora Gesù Bambino toccò la corona e improvvisamente le sue foglie iniziarono a brillare di un verde intenso e le lacrime del bambino, che l’avevano bagnata, divennero luminose bacche rosse.

La leggenda delle Ghirlande

Una vigilia di Natale, quando Gesù venne a benedire gli Alberi di Natale, notò che l’albero di una casa era coperto da ragnatele, tessute da strani ragni.

Quando benedisse l’albero, Gesù trasformò le ragnatele in bellissime ghirlande d’oro e d’argento. Da allora noi le usiamo per decorare i nostri abeti a Natale.

La leggenda della Stella di Natale

La famosa “Stella di Natale” che ogni anno compare nelle nostre case è legata alla storia di un bimbo molto piccolo. La leggenda narra che il 25 dicembre, di un anno lontanissimo nel tempo, un bimbo povero entrò in una chiesa per offrire un dono a Gesù nel giorno della sua nascita. Triste e vergognoso per il suo regalo fatto di piccoli ramoscelli, si mise a piangere; dal suo volto cadde una lacrima che finì fra quei ramoscelli.

D’incanto la lacrima si trasformò nel fiore più rosso e bello che i suoi occhi avessero mai visto circondato da innumerevoli foglie. Nacque così la Stella di Natale.

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