Il pianto dei neonati: come imparare a comprenderlo

Il pianto dei neonati può essere davvero difficile da sopportare, anche per le mamme più coraggiose! Può essere intenso e ininterrotto, aumentare gradualmente o esplodere all’improvviso. Questo dà ai neo genitori un forte senso di impotenza che li porta a brancolare nel buio, non sapendo come calmarli ma soprattutto ignorando le cause.
Linguaggio dei neonati: il pianto e il sorriso
Il pianto è il primo segnale di vita del bambino. E non solo. È un vero e proprio “linguaggio dei neonati” fondamentale, nonché ancora unico, con cui comunica tutte le sensazioni che prova.
Attraverso il pianto, nei primi sei mesi, esprimerà infatti fame, sete, dolori, se vuole attenzioni, se è bagnato. Dopo il settimo mese, assumerà invece un significato più ampio: legato alla paura dell’abbandono o di essere lasciato con estranei.
Nelle prime due settimane di vita i bambini possono piangere per un’ora e nel secondo mese quasi per due. Molte mamme usano il ciuccio per calmare il pianto di un neonato, ma non tutti i medici sono d’accordo.
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Pianto dei neonati: come comprenderne il significato
Nella maggior parte dei casi, la cosa più importante è far sentire la propria presenza e coccolarlo.
Ci sono pianti più “deboli” che di solito corrispondono a un desiderio di attenzione. Ci sono pianti “più intensi” che invece sottintendono un dolore (mal di pancia, mal di denti…), e infine ci sono bambini che piangono spesso senza alcuna ragione particolare!
Spesso i bambini, quando piangono per rabbia o paura, possono tenere gli occhi aperti. Quando piangono per dolore invece possono chiuderli.
- Il bambino è arrabbiato: se ha gli occhi mezzi chiusi, sia che guardi nel vuoto sia che guardi un punto fisso, con la bocca aperta o mezza aperta. L’intensità del pianto aumenta progressivamente.
- Il bambino piange per dolore: se tende a corrucciare la fronte e le sopracciglia e a stringere le labbra. Il pianto può iniziare alla massima intensità, improvviso e subito dopo lo stimolo doloroso.
- Il bambino piange per paura: se gli occhi sono aperti quasi tutto il tempo: lo sguardo è penetrante, il bimbo muove la testa all’indietro, e il pianto sembra essere esplosivo dopo un graduale aumento di tensione.
Ma non spaventatevi, per ogni pianto del vostro bambino ci saranno anche tanti sorrisi!