Il morso del bambino: cosa fare e come comportarsi?

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Come dobbiamo comportarci se la maestra ci dice “suo figlio ha morso un suo compagno”?

Intorno ai 2 anni, ovvero durante i “terrible two”,  i bambini attraversano la fase detta “dei morsi”. Mordono i fratellini, o le sorelline, il papà e la mamma, e anche qualche amichetto dell’asilo.

Cosa c’è dietro il morso del bambino?

Il morso del bambino, malgrado sia un gesto molto naturale, nasconde molti significati: il bambino a quell’età ancora non sa parlare, il morso diventa spesso il modo per esprimere ciò che prova in quel momento: frustrazione, rabbia, gelosia.

Pensiamo, ad esempio, al morso dato al fratellino: è possibile sia un modo di richiesta di attenzione o il suo tentativo di riportare l’attenzione su di lui. Inserito nel contesto dell’asilo, dove vive con altri bambini, lo stesso gesto può significare gelosia o desiderio di primeggiare sugli altri.

In che modo dobbiamo intervenire?

Prima di tutto, è necessario fermare questo comportamento e non lasciar mai correre, anche se l’episodio è stato riportato ore dopo dalla maestra. In modo chiaro dobbiamo spiegare che “i morsi fanno male”. Fate degli esempi per aiutarvi con i suoi giocattoli.

Malgrado sia un comportamento naturale ed una fase normale del suo sviluppo, come abbiamo detto prima, è importante bloccarlo subito. È fondamentale far capire al bambino che c’è differenza tra mordere un giocattolo e mordere una persona: bisogna sottolineare che in una persona questo provoca dolore.

Il divieto deve essere ripetuto ogni volta che si ripresenta il problema, con voce ferma (…e senza mai ridere!), infine, quando parlate con il vostro bambino non fatelo mai a distanza, lui deve potervi guardare negli occhi.

Punti fondamentali:

  • spiegate in modo calmo e chiaro che i morsi fanno male
  • non rimproverate mai il bambino da lontano
  • è importante tenerlo fermo e guardarlo negli occhi
  • mai ridere
  • ripetere il rimprovero ogni volta che succede
  • mai lasciar correre

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