Neonati e memoria: quando arrivano i primi ricordi?

Al parco, sullo scivolo, tra le braccia della mamma, sul seggiolone, qual è il vostro primo ricordo di quando eravate bambini?
Generalmente, ripercorrendo con la mente il passato, è semplice far risalire i primi ricordi sbiaditi agli anni dell’asilo quando si comincia ad interagire con i primi stimoli esterni e con i coetanei.
Chi invece riesce a ricordare la sua prima parola o la prima candelina spenta al compleanno? Anche sforzandosi sarebbe davvero impossibile ed invece secondo un team di esperti pare che un neonato sviluppi una memoria già attorno ai primi sei mesi di vita.
Quando iniziano i ricordi nei bambini
L’esperimento di questi psicologi statunitensi consisteva nel far vedere ai bambini due forme geometriche su un monitor. I dati rilevati hanno evidenziato come questi non si stupissero tanto nel cambio da una forma all’altra, ma nel momento in cui gli oggetti scomparivano dallo schermo.
La scoperta fatta, mette in discussione una decennale conoscenza nota come «assenza della permanenza dell’oggetto» secondo la quale, fino a sei mesi i bambini non avrebbero memoria se non per le cose che hanno davanti agli occhi.
Quello che è stato dimostrato da questo esperimento è che, se anche i bimbi non ricordano i dettagli di un oggetto mostrato e poi nascosto alla vista, manterrebbero il ricordo dell’esistenza dell’oggetto che hanno visto, senza però ricordarne le caratteristiche specifiche e dettagliate.
La memoria nei bambini
Per quanto riguarda invece la memoria delle parole i colleghi del Laboratorio di Linguaggio Cognizione e Sviluppo della SISSA (International School for Advanced Studies) di Trieste sostengono che già nei primi cinque giorni di vita è osservabile un’attività cerebrale collegabile alla memoria delle parole nei neonati.
Monitorando l’attività cerebrale di alcuni neonati due minuti dopo aver ascoltato delle sillabe in sequenza si è notato che quando i piccoli venivano esposti a suoni contenenti le stesse vocali di quelli ascoltati in precedenza, nelle regioni frontali del cervello (che normalmente si attivano quando gli adulti ricordano le parole), si registra la stessa attività cerebrale associata al riconoscimento.
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