L’educazione del bambino dipende dal genitore

educazione del bambino

È una questione ancora molto aperta: gli insegnanti si lamentano della mancanza di educazione dei più piccoli a loro affidati e i genitori, dal canto loro, ritengono che tale dimensione rientri all’interno dei compiti della famiglia e che, quindi, sia di loro esclusiva competenza.

Nel mezzo però ci sono tanti bambini che a volte assumono gesti o comportamenti ineducati: questi non possono essere rimproverati dai maestri ma non sono ripresi nemmeno a casa, in quanto la diatriba sembra confinata e ridotta a una lotta di interpretazioni tra insegnanti e genitori.

Educazione del bambino: l’importanza dell’introduzione di nuove regole

Il tema è complesso e le situazioni che si possono verificare sono davvero molteplici, così tanto da non poter fissare regole precostituite. Qualche punto fermo è però d’obbligo.

L’educazione è un itinerario nel quale il genitore svolge un ruolo fondamentale, soprattutto in funzione dello sviluppo della vita affettiva e relazionale che rimane poi decisiva nel corso della vita. Leggi anche: Il Metodo Montessori: come essere un buon genitore

Ma proprio in quanto percorso e processo formativo, esso richiede da parte dei due genitori una grande responsabilizzazione nell’esperienza di crescita dei figli e la forza e il coraggio di sapersi mettere continuamente in gioco, rivedendo parametri, scelte, modalità di relazione con i piccoli in vista di ciò che si rende al momento necessario e non perdendo mai di vista gli obiettivi e il progetto di vita.

Tutto questo senza neppure trascurare o escludere l’esercizio educativo di altri soggetti, quale quello degli insegnanti, che sono investiti di una, se non uguale, responsabilità di formazione. Se il maestro, l’educatore o l’istruttore solleva una qualsiasi perplessità allora dovrà essere necessario rivedere la disciplina del proprio bambino.

Questo non significa che il genitore ha fallito o sbagliato, o che non si è dei bravi genitori, ma solo che il richiamo da parte della scuola dovrà far valutare l’introduzione o il rafforzamento delle regole di comportamento.

La scuola o le attività extrascolastiche non possono sostituirsi all’azione dei genitori, ma la collaborazione e il dialogo possono aprire spazi significativi per migliorare la formazione scolastica e sociale del piccolo.

5 consigli su come gestire al meglio la relazione scuola famiglia

La situazione sicuramente non è bella, ma è necessario mantenere la calma, essere pazienti e individuare, insieme ai maestri, il problema per poi trovare insieme la soluzione. Ecco i nostri consigli:

L’insegnante è tuo alleato. 

Se il maestro o l’istruttore ti confermano che il tuo bambino assume comportamenti sbagliati, non chiuderti e non reagire contro il tuo interlocutore. Frasi come “la maestra è cattiva” non sono educative.

Comprendi bene le situazioni.

Chiedi all’insegnante di avere un colloquio in modo che il tuo bambino non sia presente. Cerca di farti spiegarti dettagliatamente i gesti e le reazioni che manifesta, e le dinamiche che innescano tali comportamenti.

Chiedi un primo consiglio.

L’insegnante potrebbe aver notato un particolare che magari ti è sfuggito.

Parla con il tuo bambino.

È molto importante parlare con il proprio bambino in modo calmo, per cercare di comprendere le sue motivazioni. Dietro forse può esserci qualche disagio. 

Fai attenzione a cosa succede a casa.

Osservalo con più attenzione e fai caso a come si comporta. Se hai ceduto a molti capricci è il momento di dire qualche “no” in più.  Leggi Punizioni ai bambini: 7 consigli utili per la loro educazione.