Dire no al tuo bambino: come insegnare il rispetto delle regole

Dire “no” è importante nell’educazione dei nostri bambini. Accanto al nostro affetto, all’amore, alle cure quotidiane, è giusto porre qualche piccolo divieto.
Le reazioni dei bambini, spesso caratterizzate da urla o pianti disperati, possono farci demordere e tentare di lasciar perdere, eppure anche quello è un modo per dimostrare amore nei loro confronti. Dire no al tuo bambino serve a farlo crescere.
Certo, bisogna prestare attenzione prima di tutto alla motivazione: ovvero, dire no al tuo bambino deve essere sempre motivato, deve avere una spiegazione e mai essere la conseguenza del momento o della rabbia del genitore.
Come ogni cosa, deve essere fatto in modo graduale, perché per il bambino quello è un momento di frustrazione. Evitate quindi di negare senza dare un’alternativa.
Dunque, fate attenzione alla voce che deve essere ferma e risoluta, non deve mai assumere un tono alto.
E non gridate mai: alzare la voce, non soltanto rappresenta un pessimo modello di comportamento ma non vi aiuterà a porre fine al suo capriccio. Il rimprovero può essere fatto e deve essere fatto ma in modo calmo, quindi attenzione alle parole che usate e come le usate. Non dimenticate che anche quello è un momento educativo!
Preferite, invece, il contatto visivo: abbassatevi e cercate lo sguardo del vostro piccolo, senza incutere paura o rabbia, fermatelo se è necessario (naturalmente con dolcezza!) e ripetete la motivazione del vostro “NO”, caso mai argomentandola in base alla sua età!
Ultimo consiglio, dire no al tuo bambino deve essere coerente con ciò che viene condiviso e rispettato da tutti i membri della famiglia; ad esempio, se la mamma dice che non si deve mangiare prima di cena il papà dovrà appoggiare la stessa tesi.
Ricapitoliamo le buone regole per dire no al tuo bambino:
- il “NO” deve essere detto in modo graduale
- il “NO” esige coerenza e condivisione da parte di tutti i membri
- Mai gridare contro un bambino: è un cattivo modello di comportamento
- Mai perdere il controllo: il “no” è un momento educativo
- Cercate il contatto visivo
- In base all’età spiegate la motivazione del vostro “no”
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