Ciuccio sì, ciuccio no?

È il dubbio più frequente di molti genitori, ma soprattutto è una questione per molti aspetti ancora aperta. Ciuccio sì o ciuccio no?

Perché, infatti, se gli psicologi lo vedono come una sorta di “consolazione”, o meglio un calmante, da dare al bambino, i dentisti mettono in guardia dai danni che potrebbe provocare un uso prolungato.

Il ciuccio è un oggetto transizionale, che segna l’indipendenza dalla mamma, quindi ha la funzione di consolare e rassicurare il bimbo in assenza del contatto fisico.

Ha un effetto calmante non solo per lui ma anche per i genitori. I neonati nei primi mesi piangono molto, e il ciuccio non soltanto calmerà i suoi pianti ma anche mamma e papà.

Infine, è un vero alleato di notte in quanto regola il ritmo sonno­veglia e, tenendo la bocca del bambino aperta, riduce il rischio di rigurgiti e di soffocamento.

Ha però anche dei contro….

Si trasforma spesso in un ricettacolo di microbi e può portare danni ai denti. Il consiglio è dunque di non superare i 3 anni per non compromettere la formazione delle arcate dentarie, ma soprattutto di non intingere il ciuccio nello zucchero o in altre sostanze dolci!

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