Le carezze ai neonati fanno bene

carezze ai neonati

Le carezze ai neonati, i baci, i sorrisi, il tatto, sono il modo più semplice e “più forte” per entrare in contatto con un neonato.

La percezione di una carezza viene avvertita anche a poche settimane dalla nascita: e se questo è fondamentale per tutti i bambini, essenziale lo è per i neonati prematuri.

Bambini prematuri: quando una carezza significa tanto

Ogni anno nascono quasi 15 milioni di neonati prematuri e la maggior parte trascorre le prime settimane nelle unità di terapia intensiva neonatale.

Sebbene funzionali per il loro sostegno e sopravvivenza, questi ambienti però sono molto diversi da quelli in cui si trovano i neonati non prematuri e possono influenzare lo sviluppo dell’organizzazione funzionale del cervello.

Nei reparti di terapia intensiva, infatti, i bambini ricevono le cure necessarie, che in alcuni casi possono essere dolorose, e hanno minori opportunità di essere accarezzati.

La ricerca condotta sugli effetti della carezza

Da questa premessa inizia la ricerca, pubblicata su Current Biology, secondo la quale gli effetti della carezza sul neonato prematuro permangono nel corso del tempo in termini di percezioni e di comportamento.

I ricercatori hanno studiato la risposta cerebrale di due gruppi di bambini: quelli prematuri di età media di 31 settimane e quelli nati al termine normale della gravidanza di 40 settimane.

Dai risultati è emerso che il cervello dei bambini nati prematuri, rispetto a quelli di 40 settimane, reagiva meno a un tocco gentile.

La sensibilità aumentava nei prematuri che venivano allattati al seno e che ricevevano contatti più frequenti.

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Uno studio per migliorare le cure dei bambini nati prima del termine

Sappiamo ancora poco di come avviene la maturazione del cervello alla nascita e di come interagisce con la qualità delle esperienze di vita (ad esempio, le cure dolorose) per formare lo sviluppo del sistema somatosensoriale (tatto, pressione, temperatura, dolore).

Ma possiamo dire con certezza che nei neonati il ​​tocco è una pietra angolare delle interazioni interpersonali e dello sviluppo sensoriale-cognitivo, come in parte conferma questa ricerca.

Speriamo davvero che questo studio possa aiutare a migliorare le cure dei bambini nati prima del termine.