No al lettone dopo i 4 anni

bambino nel lettone

Lettone sì o lettone no? È giusto cedere al desiderio del bambino di dormire con mamma e papà o è meglio costringerlo a riposare da solo nel suo lettino?

È davvero complesso fornire una soluzione univoca a quello che potrebbe diventare verso i 4 anni un problema. Anche i pediatri e psicologi hanno posizioni diverse su questa “comprensibile abitudine” che è determinata da un lato dalla voglia di rassicurare il bambino, dall’altro dalla voglia di recuperare le ore perse.

Bambino nel lettone: 1 su 5 dorme stabilmente con i genitori

Da un’inchiesta condotta nel 2010 dal CPP (Centro Psicopedagogico per la Pace), che ha indagato sui parametri educativi delle famiglie italiane coinvolgendo un cospicuo numero di coppie, è emersa la permanenza “tardiva” (oltre il quarto anno) nel lettone da parte dei figli.

Nel dettaglio: più del 20% dei bambini di 6 anni dorme stabilmente a letto con i genitori, mentre il 40% lo occupa a volte; in totale circa il 60% dei bambini di 6/7 anni tende a dormire in maniera più o meno sistematicamente nel lettone.

Dopo il quarto anno è meglio che il bambino non dorma con i genitori

Questo dato, per alcuni esperti, può essere preoccupante. Verso il quarto anno di vita, il bambino entra in una fase importante della crescita, fondamentale per lo sviluppo dell’identità, ma che sfocia in una sorta di narcisismo in cui vorrebbe letteralmente “controllare” i genitori.

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A questa si aggiunge la cosiddetta Fase Edipica, a partire dai 3 anni, in cui il bambino vive un amore esclusivo verso il genitore dell’altro sesso, sentendo di conseguenza la rivalità con quello dello stesso sesso.

Affinché non sfoci in età adulta in un comportamento esageratamente egoistico e in una incapacità di relazionarsi in maniera sana con gli altri, è opportuno mantenere l’idea del lettone come “ambiente esclusivo della coppia genitori” e riservare le coccole e gli scambi affettivi in un ambiente neutro, come il divano o un tappeto.

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