Attacchi di rabbia nei bambini: come calmare tuo figlio

Vedere il proprio bambino in preda alla rabbia, mentre piange e urla disperato, è spesso difficile per un genitore. I sensi di colpa, il nervosismo, le frustrazioni ci assalgono all’improvviso e quasi ci fanno sentire paralizzati davanti a quella scena.
Di solito, il passaggio successivo è quello di colpevolizzarci pensando di aver sbagliato in qualcosa: poche attenzioni? troppe attenzioni? troppe concessioni? troppe rigidità?
Ci chiediamo se e come possiamo migliorare o se, invece, non sia questo il segnale che ci troviamo di fronte a un bambino che probabilmente soffre di attacchi di rabbia.
Attacchi di rabbia nei bambini: cosa fare?
Per prima cosa tranquillizziamoci: questa è una fase tipica dei bambini di 2 e 3 anni. Infatti, diventati finalmente autonomi da un punto di vista fisico e mentale, cercano di far emergere il proprio “io”, la propria volontà, umori e desideri, mettendosi in contrapposizioni con i genitori.
Pianti, i “no” gridati, scenate possono essere quindi all’ordine del giorno, l’importante è avere una visione della rabbia del nostro bambino non come qualcosa di distruttivo ma come un modo con cui comunica con noi.
È altrettanto fondamentale restare calmi. Perdere la pazienza non risolve niente. Anzi i bambini ci osservano e imitano i nostri comportamenti anche quando siamo nervosi, irritabili, stressati. Per loro noi rappresentiamo un modello, se ci vedono perdere la pazienza e alzare la voce sarà il perfetto alibi per comportarsi di conseguenza.
4 consigli da seguire per gestire la rabbia nei bambini
Come abbiamo detto prima, mantenere la calma è il consiglio più valido da seguire. È una fase normale che passerà ma è opportuno seguire delle piccole regole:
- Non gridare più di tuo figlio. Non riuscirai così a calmarlo e potresti inoltre peggiorare la situazione;
- Il tuo “No” non deve trasformarsi in un “sì” o in un “forse” perché speri di porre fine alla scenata. La tua autorità non deve essere messa in discussione.
- Se grida o piange cerca di guardarlo negli occhi e di fermarlo senza naturalmente fargli male. Attraverso il contatto visivo il bambino tende a calmarsi.
- Successivamente parla con lui di cosa è successo e di come può aiutarti per non trovarti di nuovo nella stessa situazione.
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