Quanto è importante per un bambino avere un amico immaginario?

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Verso i due o tre anni cominciano a essere spesso presenti nella vita dei nostri bambini Baubau, Tommy o Dodo, ovvero gli amici immaginari.

Seppur non visibile, se non agli occhi dei nostri bambini, l’amico immaginario è una figura di riferimento molto importante. È la persona che ha sempre tempo per giocare con lui, per ascoltarlo, per risolvere i suoi problemi o dubbi.

L’amico immaginario può anche essere non umano, o un animale, ma di solito è un bambino che sa sempre tutto, non ha mai paura di niente e a volte ha dei superpoteri. Spesso possiede un’elaborata personalità.

L’amico immaginario: perché è una figura importante?

L’amico immaginario è un fenomeno socio-psicologico completamente normale nella fase della crescita del bambino. Tutta la letteratura psicologica infatti concorda nell’affermare che la sua creazione non solo non è preoccupante, ma è indice di un’ottima capacità di reazione e di assestamento.

Possiamo considerarlo come una sorta di strumento che lo aiuta a elaborare quel complesso e lungo processo di costruzione di un’identità personale e di adattamento a un cambiamento, come la nascita di un fratellino, trasloco, cambiamento di scuola, o magari soltanto un mutamento di orari lavorativi di un genitore che possono cambiare alcune abitudini.

Una ricerca dell’Università di Washington e Oregon ha rivelato che circa due terzi dei bambini ha un amico immaginario con cui dialoga, litiga o gioca.  

Il bambino è ben consapevole del gioco tra realtà e finzione di questo suo amico immaginario?

Non si tratta di allucinazioni in cui viene ingannato, il bambino è consapevole di quel limite tra realtà e immaginazione e si serve della figura immaginata in quanto funzionale a mantenere i segreti, in quanto spazio di rasserenamento.

L’amico immaginario è “l’altro” o il “doppio di sé” e anche se da alcuni suoi comportamenti potrebbe non sembrare così – la sua sedia, il suo spazio sulla poltrona ecc. – il suo evitare di raccontare questi segreti ai familiari, per non essere frainteso e non incorrere nelle domande degli altri, dimostra che è consapevole si tratta di una invenzione.

Come comportarsi con l’amico immaginario del nostro bambino

Spesso i genitori sono un po’ preoccupati dalla presenza di questi amici immaginari, perché pensano che impedisca al bambino un “normale” processo di socializzazione con gli altri suoi coetanei. Abbiamo però visto quanto questo non corrisponda a verità.

È dunque importante lasciare vivere al bambino questa sua esperienza, senza cercare di convincerlo che quell’amico non esiste, senza fargli troppe domande.

Infine, non dimenticare di:

  • Evita di ridicolizzare questa fantasia con frasi come: “Non si può parlare con qualcuno che non esiste”. Il bambino si sentirebbe ferito.
  • Non ti rifiutare di prendere parte alla conversazione o al gioco con il suo amico immaginario, avrai la possibilità di conoscere meglio i sentimenti del tuo bambino.
  • Accettalo ma non dargli uno spazio riservato. Ad esempio a tavola apparecchia solo per le persone visibili!